Tracciati cefalometrici
Cefalometria comparata
Metodica cefalometrica di Torino secondo il prof. Bracco
Sin dall’introduzione della cefalometria in ortodonzia si è cercato di definire un metodo adatto a descrivere la relazione dei mascellari sia in senso sagittale che verticale.
Da anni, uno dei punti di forza della metodica cefalometrica di Torino secondo il Prof. Bracco è la cefalometria comparata, ossia il confronto di parametri appartenenti a diverse filosofie per misurare la stessa relazione.
Così nascono le rappresentazioni grafiche delle dispersioni statistiche nelle quali sono riportati i valori possibili di due parametri come risultano da un campione di 1500 pazienti.
Grazie a questo metodo diventa facile per il clinico collocare nel grafico gli stessi parametri misurati sul paziente in esame e verificare se vi sia concordanza o discordanza tra i due metodi: se i due valori concordano avremo una diagnosi più certa, mentre se i valori sono discordanti la situazione avrà bisogno di un esame più approfondito alla ricerca dei fattori che hanno determinato la dissonanza.
La Cefalometria comparata secondo Bracco si caratterizza dunque per la semplicità e per l’immediatezza delle loro interpretazioni, grazie alla rappresentazione sotto forma di grafici. Inoltre permette l’integrazione di diverse filosofie cefalometriche.
Ultimamente, come sapete, abbiamo inserito nei nostri formulari il valore dell’indice di Wits come indicatore di classe basale e di divergenza e per questo motivo ci siamo permessi di ampliare la proposta di confronto delle metodiche inserendo nuovi grafici di comparazione.
Nello specifico abbiamo infatti inserito tre grafici che mettono in relazione:
- A:Po con Wits
- ANB con Wits
- SpPGoGn con Wits
Chiaramente il campione sarà assolutamente in divenire e in ampliamento in maniera progressiva e costante.
Non vogliamo assolutamente e per nessun motivo stravolgere la metodica classica della scuola di Torino del Prof. Bracco, ma siamo convinti che avere nuovi spunti e aiuti diagnostici per migliorare la diagnosi dei nostri pazienti sia fondamentale.
dr. Andrea Adriano Bracco
Dottore in Odontoiatria e Protesi Dentaria
Specialista in Ortodonzia e Gnatologia
Cefalometria postero-anteriore secondo Bracco
Caro collega, vogliamo ricordare come oramai da anni si conosca l’importanza della cefalometria in proiezione latero-laterale per una diagnosi corretta ortodontica, ma sappiamo anche che purtroppo non basta inquadrare a 360° un caso ortodontico soprattutto da un punto di vista basale scheletrico.
I pazienti asimmetrici (ad esempio portatori di crossbite o occlusione molare asimmetrica) sono a nostro avviso i casi più difficili da trattare, proprio perché spesso e volentieri i denti sono “storti” perché è storto il sostegno alveolare dei denti, oppure il cranio nelle sue componenti basali o addirittura qualche altro distretto osseo.
Al contrario spesse volte ci troviamo di fronte ad occlusioni apparentemente regolari che, però, sono in un contesto craniale del tutto asimmetrico, che potrà manifestare le asimmetrie successivamente, spesse volte, con disturbi cranio-mandibolari che partono appunto dalla struttura ossea sin dall’origine.
Infatti, sappiamo che la letteratura internazionale mondiale ci indica come il 50-60% dei disturbi cranio-mandibolari derivino proprio da asimmetrie basali, impossibili da diagnosticare adeguatamente senza il tracciato cefalometrico eseguito su teleradiografia poster-anteriore.
Qui si capisce la straordinaria importanza diagnostica di questo esame e questo è il motivo per cui il Prof. Bracco e la “Scuola di Torino” da sempre ha ritenuto fondamentale rendere di routine il rilevamento della teleradiografia postero-anteriore e il relativo tracciato cefalometrico.
Non bisogna dunque assolutamente sottovalutare questo esame soprattutto perché in futuro, ci permetterà di difenderci dai pazienti che potrebbero imputare a noi l’insuccesso di una terapia di un caso che, invece, come detto, è nella sua complessità molto difficile da correggere, come appunto solo un tracciato postero-anteriore può dimostrare.
Il grande vantaggio e il grande pregio dunque del tracciato postero-anteriore, consiste nel fatto che, nell’era della prevenzione, se ci troviamo in presenza di asimmetrie significative, abbiamo la possibilità di indirizzare “con piena cognizione di causa e tutta onestà”, il paziente ad uno specialista di fiducia, e saremo stati noi ad avere il merito di aver diagnosticato correttamente a di avere indicato la via da seguire al paziente, per poterlo curare adeguatamente e prevenire ulteriori disturbi.
dr. Andrea Adriano Bracco
La necessità del tracciato postero-anteriore
Il grande vantaggio e il grande pregio del tracciato postero-anteriore, consiste nel fatto che, nell’era della prevenzione, con questo tracciato, se ci troviamo in presenza di dissimmetrie significative, possiamo eventualmente indirizzare noi “con piena cognizione di causa e tutta onestà”, il paziente a un fisiatra di fiducia, per evitare dirottamenti del paziente, il quale dovrà esaminare la colonna vertebrale al fine di valutare se sia presente una sindrome discendente, oppure una sindrome ascendente oppure una sindrome mista, con interessamento della colonna vertebrale.
In questo modo dovremmo aver seguito un rigore scientifico esemplare, che costituisce progresso e avanzamento nell’intercettamento della malattia, sia questa cranio-maxillare, sia questa cranio-maxillo-sacrale, e quindi ortopedica nel significato complesso della parola.
Se non verranno riscontrati difetti in altri distretti tanto meglio, e potremo dedicarci del tutto alla correzione della situazione che abbiamo osservato nel tracciato postero-anteriore a livello cranio-maxillare.
Sappiamo che la medicina legale odontoiatrica fa grandi passi, e, come in tante altre discipline, anche in questa, spesse volte, non fa capo ad addetti ai lavori della specialità, ma agli addetti ai lavori in senso generico.
Come potremo, in futuro, difenderci di fronte ad un’eventuale incomprensione del problema da parte dei pazienti, che potrebbero imputare a noi l’insuccesso di una terapia di un caso che, invece, è terribilmente difficile da correggere, nella sua complessità come può solo dimostrare un tracciato postero-anteriore?
Se noi non avremo reperti clinici oggettivi da contrapporre alle critiche che ci possono essere fatte dai pazienti, dai periti di parte ecc., sarà ben difficile far valere le nostre ragioni e come minimo ci sarà addebitata l’omissione di esserci procurati un esame “necessario”.
In sostanza, in questi casi nei quali, nel formulare il “consenso informato”, dobbiamo avere ben presente che, è nostro dovere, oltre che nostro interesse, esprimere una prognosi ben precisa sulle effettive nostre possibilità circa il recupero del cross-bite, ciò che è possibile solo in presenza di una tele RX P.A. e relativo tracciato e/o di un’occlusione molare asimmetrica.
I denti sono “storti” perché è storto il sostegno alveolare dei denti, oppure il cranio, nelle sue componenti basali o è interessato anche qualche altro distretto?
Ecco perché ci siamo decisi a rendere di routine il rilevamento della teleradiografia postero-anteriore, dopo il corso all’Università di Hartford e in base alle evoluzioni delle società scientifiche nazionali e mondiali.
Noi sappiamo che, purtroppo, spesse volte ci troviamo di fronte ad occlusioni apparentemente regolari che, però, sono in un contesto craniale del tutto asimmetrico non evidenziabile, senza un tracciato postero-anteriore.
Ecco perché abbiamo ritenuto che le dissimmetrie basali potranno manifestarsi successivamente, spesse volte, con disturbi cranio-mandibolari che partono dalla struttura presente sin dall’origine.
Ecco per qual motivo noi pensiamo e sosteniamo, e lo facciamo su tutti i pazienti, nonostante la nostra preparazione teoretica, di procurarci una teleradiografia postero-anteriore sin dall’inizio, per valutare l’evoluzione di un caso, anche, soprattutto, da questo punto di vista.
Prof. Pietro Bracco
La ortopantomografia dentaria
La ortopantomografia dentaria é un mezzo diagnostico di base molto utile e molto diffuso. Conoscere le sue caratteristiche in termini di distorsione è importante per ottenere dei dati afiidabili.
Sappiamo che la parte anatomica che viene riprodotta in modo altamente afiidabile è quella posteriore in senso verticale, mentre le parti anteriori sono soggette a deformazioni più importanti.
Per questo, la metodica messa a punto dal prof. Tore Hansson è altamente affidabile e ci dice se c’è una asimmetria dei condili clinicamente significativa. A questo proposito, sono stati fatti degli studi accurati confermati anche dalla prof.ssqa Thilander, nota ricercatrice in campo ortodontico.
La metodica di calcolo che questo laboratorio è in grado di offrire, consente di ottenere una percentuale di asimmetria tra i condili che, quando supera il 6% significa che l’altezza dei condili è significativamente asimmetrica tra i lati. Con questo sistema non possiamo avere dei dati sulla morfologia dei condili per i quali è necessaria la risonanza magnetica dell’articolazione temporomandibolare bilaterale, ma la consapevolezza della asimmetria in senso verticale tra il condilo destro e quello sinistro è un dato diagnostico molto imponante.
Per ulteriori approfondimenti riguardanti l’argomento si rimanda ai Corsi tenuti dalla Prof.ssa Piancino sull’Orto-Gnato-Donzia Funzionalizzante.